• "Questi è il figlio mio, l'eletto, ascoltatelo" Commento al Vangelo - Domenica 17 Marzo

    trasfigurazioneQuesti è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo.”, il racconto delle tentazioni, su cui riflettemmo domenica scorsa, ci rivelava che la Quaresima, tempo della scelta e della lotta, ci vedrà vincitori, se faremo risuonare la voce del Padre, che sul Tabor ci indica il Figlio: l’Eletto da ascoltare, per non vivere “da nemici della croce di Cristo” e diventare testimoni di quella fede che guidò la vita di Abramo ed impegnò Dio in un’Alleanza che lo rese Padre di una moltitudine di popoli: “Guarda in cielo e conta le stelle…Tale sarà la tua discendenza.” (Genesi) Luca presenta il Signore, che sul monte, “mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante”, rivelandoci che “la preghiera non è un accessorio…Solo chi prega può entrare nella vita eterna” (Benedetto XVI), ed è l’unico Evangelista a precisare che il Maestro con “Mosè ed Elia, apparsi nella gloria…parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme”; è l’esodo doloroso che Gesù affronterà, rivelando un Dio che si offre totalmente nel Figlio, passando per l’abisso del dolore e della morte, da un volto sfigurato sulla Croce allo splendore della Risurrezione, esodo che non comprendiamo, come Pietro e gli altri apostoli, che dopo essersi risvegliati e aver contemplato “la sua gloria”, volevano fissare quel momento per sempre, pur non sapendo “quello che diceva”, perché solo chi segue il Signore fin sul Calvario, sarà trasfigurato e potrà possedere la cittadinanza “nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo.” (San Paolo) Il Signore, presente nella Parola e nell’Eucaristia in questa II domenica, ci doni un cuore docile e rinsaldi la nostra fede, per seguire “Cristo nel mistero della sua preghiera, sorgente di luce e di forza nell’ora della prova.” (San Giovanni Paolo II) Maria, la Vergine dell’Ascolto, aiuti ogni cristiano perché sia trasportato dall’amore del Signore, “dal Tabor della contemplazione, alla pianura dell'impegno quotidiano…perché dalle alture scoprirò i segreti della contemplazione e il mio sguardo missionario arriverà più facilmente agli estremi confini della terra” (Don Tonino Bello), per restituire al Signore “il suo volto solare e testimoniare un Dio bello, desiderabile ed interessante…perché il Vangelo è la bella notizia che Dio regala vita a chi produce amore. “(E. Ronchi) Amen. Santa domenica.