• “Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?” - Commento alla Parola di Dio di Domenica 15 Marzo 2020

    samaritana“Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”, lo stupore della Samaritana, alla richiesta di un giudeo “che dovrebbe sentirsi superiore a lei…ma assetato le chiede da bere ed ospitalità… si fa mendicante presso di lei” (E. Bianchi), introduce il meraviglioso dialogo tra quella donna, che vergognandosi per la sua storia, esce nell’ora più calda, per non incontrare nessuno, e il Signore al pozzo di Giacobbe, dal quale “emerge il tema della sete di Cristo, che culmina nel grido sulla croce: Ho sete.” (Benedetto XVI) Il Maestro è libero dai pregiudizi, da cui non erano immuni gli Apostoli, che dopo essere “andati in città a fare provvista di cibi”, si meravigliarono “che parlasse con una donna”, incapaci di imitare l’agire di Cristo che “in quella vita accidentata, vede la sincerità di un cuore vivo ed è su questo frammento d'oro che si appoggia il resto del dialogo” (E. Ronchi), che le fa riconoscere i fallimenti d’amore: “Hai detto bene: Io non ho marito. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito.” Se la rabbia e la delusione sembrano prevalere, come accadde agli Israeliti a Massa e Meriba, quando “misero alla prova il Signore”, perché soffrivano “la sete per mancanza di acqua” (Esodo), ricordiamoci che “la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo…” (San Paolo) Il Signore, presente nella Parola e nell’Eucaristia, in questa III domenica di quaresima, doni la forza, in questo particolare periodo in cui la maggior parte di noi non può vivere in pienezza la celebrazione domenicale per evitare il contagio dal Coronavirus, affinché cadano le “anfore”, che appesantiscono la vita, come fece la Samaritana che “andò in città e disse alla gente: Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?” Maria, ci aiuti “ad attingere costantemente a quell’acqua che scaturisce dalla roccia che è Cristo Salvatore” (Papa Francesco), che pur conoscendo i peccati della Samaritana, ha fatto emergere il desiderio che albergava nel suo cuore, affinché ogni cristiano, dialogando con tutti, faccia “crescere i segni della misericordia di Dio per renderli strumento di accoglienza e rispetto.” (San Giovanni Paolo II) Amen. Santa domenica, Dio ci doni al più presto la gioia di ritornare ad affollare le Chiese.

  • 18 Marzo - Vangelo del giorno: Perdonate e sarete perdonati

    misericordiaPerdonate e sarete perdonati. Dal Vangelo secondo Luca: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Parola del Signore (Chiedi lo SCAPOLARE di Sant’Antonio di Padova fatto dai bambini dell'Antoniano Cristo Re con il brevetto  – la preghiera di liberazione dal male - di tradizione antoniana. Clicca qui http://cristore.rcj.org/richiesta-scapolare e lo spediremo a casa tua) . Per ascoltare il video della preghiera di consacrazione dei bambini a Sant'Antonio clicca qui https://www.youtube.com/watch?v=KQLFqmIDqJQ )

  • 21 Marzo - Vangelo del giorno: Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

    arte La resurrezione di LazzaroDal Vangelo secondo Luca: In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma. Ma Abramo rispose: Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi. E quello replicò: Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui replicò: No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti». Parola del Signore Chiedi lo SCAPOLARE di Sant’Antonio di Padova fatto dai bambini dell'Antoniano Cristo Re con il brevetto  – la preghiera di liberazione dal male - di tradizione antoniana. Clicca qui http://cristore.rcj.org/richiesta-scapolare e lo spediremo a casa tua) . Per ascoltare il video della preghiera di consacrazione dei bambini a Sant'Antonio clicca qui https://www.youtube.com/watch?v=KQLFqmIDqJQ )

  • 22 Marzo - Vangelo del giorno:  Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto

    unnamedIn quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta. (Chiedi lo SCAPOLARE di Sant’Antonio di Padova fatto dai bambini dell'Antoniano Cristo Re con il brevetto  – la preghiera di liberazione dal male - di tradizione antoniana. Clicca qui http://cristore.rcj.org/richiesta-scapolare e lo spediremo a casa tua) . Per ascoltare il video della preghiera di consacrazione dei bambini a Sant'Antonio clicca qui https://www.youtube.com/watch?v=KQLFqmIDqJQ )

  • Ma se il sale perde il sapore? Commento alla Parola di Dio del 9 Febbraio 2020

    a“Voi siete il sale della terra…Voi siete la luce del mondo…”, le due metafore usate dal Maestro, nel breve, ma intenso brano del Vangelo di questa V domenica del Tempo ordinario, ci rivelano la missione dei discepoli del Signore, “chiamati a donare nuovo sapore al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza di Dio” (Benedetto XVI), e con la fede ricevuta nel Battesimo, da custodire e conservare “gelosamente”, per tenere “lontani i germi inquinanti dell’egoismo, dell’invidia, della maldicenza…che rovinano il tessuto delle nostre comunità, che devono invece risplendere come luoghi di accoglienza, di solidarietà, di riconciliazione.” (Papa Francesco) Siamo sale della terra, non quando “presentiamo agli altri la nostra vita, le nostre opere, le nostre storie, per ricevere consensi e applausi…”, ma quando celebriamo “il Signore e la sua grazia mai meritata” (E. Bianchi), portiamo luce a chi vive “imprigionato dalle tenebre del peccato”, e testimoniamo “Gesù Cristo, e Cristo crocifisso…non con discorsi persuasivi di sapienza…” (San Paolo), ma condividendo “il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo…” (Isaia) Il Padre, che nella Parola e nell’Eucaristia, per la potenza dello Spirito, rende presente il Figlio, l’Unico che “può dare sapore, vigore e perennità alla nostra vita che, senza di Lui, sarebbe insipida, fragile e peritura” (San Giovanni Paolo II), ci doni “il vero spirito del Vangelo, perché ardenti nella fede e instancabili nella carità diventiamo luce e sale della terra” (Colletta), portando “il messaggio d'Amore a chi ci passa a fianco, con le parole che escono dal cuore, ma soprattutto con la nostra vita…riflesso di una Realtà molto più grande.” (Carla Sprinzeles) Maria, Sede della Sapienza, che col suo “Eccomi” ha dato “sapore e illuminato” la storia della salvezza, ci renda docili alla voce dello Spirito per comprendere che essere “sale” significa essere preziosi agli occhi di Dio, e ci doni l'umiltà per “non restare curvi sulle nostre storie e nostre sconfitte…perché chi guarda solo a se stesso non si illumina mai.” (cfr E. Ronchi) Santa domenica, accogliamo con gioia il Vangelo, perché solo “chi vive secondo il vangelo è una manciata di luce gettata in faccia al mondo.” (Luigi Verdi) Amen.

  • Se tu sei il Figlio di Dio... - Commento alla Parola di Dio di Domenica 1 Marzo 2020

    se tu sei“In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo…Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.”, l’incipit e la chiusa con cui Matteo descrive l’episodio delle tentazioni subite da Gesù, ci aiutano a comprendere che la Quaresima, “porta di grazia” che abbiamo varcato con la celebrazione delle Ceneri “è un tempo propizio che ci è donato per attendere, con maggiore impegno, alla nostra conversione, per intensificare l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera e la penitenza…in aiuto del prossimo bisognoso…” (Benedetto XVI) E’ il tempo in cui la lotta contro “il serpente…il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto” (Genesi) diventa più intensa, esperienza vissuta dal Signore all’inizio della “sua missione; e poiché essa ha un nemico dichiarato, cioè Satana, Lui lo affronta subito, corpo a corpo” (Papa Francesco), senza dialogare col tentatore, col quale “occorre solo ricorrere alla parola di Dio…ed allontanare il tentatore con la forza di Dio.” (E. Bianchi), per non lasciarsi sedurre, errore commesso dai nostri progenitori, che dopo la caduta “aprirono gli occhi…e conobbero di essere nudi”, avendo perso la grazia del Creatore. Ringraziamo Dio perché, “se per la caduta di uno solo tutti morirono…il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti” (Paolo), affinché questo tempo di grazia, non sia solo “un tempo di rinuncia e di penitenza, ma…anche di comunione e di solidarietà… espressione della comunione fraterna.” (San Paolo VI) Il Signore, presente nella Parola e nell’Eucaristia, ci conceda di “sperimentare la concreta possibilità di rispondere al vangelo con la sincera volontà di convertirsi e di superare qualsiasi tentazione che quotidianamente Satana cerca di farci accettare piuttosto che superarla.” (P. A. Rungi), per “giungere alla Pasqua nella gioia dello Spirito.” (Colletta) Maria Santissima, che “sa quanto siamo deboli, ma conosce anche le infinite risorse di misericordia del Figlio divino” (San Giovanni Paolo II), ci educhi a vivere con amore il Sacramento della Riconciliazione, per comprendere che “quando il peccatore fa penitenza, i suoi peccati diventano dei meriti agli occhi di Dio.” (Talmud) Amen. Buon cammino quaresimale a tutti. Dio ci benedica.

  • XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO. CHI NON PRENDE LA PROPRIA CROCE E NON MI SEGUE, NON È DEGNO DI ME.

    portare la croceLa liturgia della parola di questa XIII domenica del tempo ordinario è un insieme di appelli alla fede, alla speranza e alla carità, vissuta nel nome del Signore e testimonianza con una degna condotta di vita. Il vangelo di oggi, tratto da Matteo, è forse una delle pagine più belle scritte con la vita e con le parole dette da Gesù a noi. E' un appello a mettere al centro della vita, ciò che veramente conta ed ha valore infinito ed eterno. E quello che conta veramente in questa nostra esistenza terrena non è nulla di materiale, ma tutto quello che è espressione di amore verso il Signore. Neanche gli affetti più naturali, importanti indispensabili, come quelli verso un genitore o verso un figlio, contano di più. Ecco perché questa parola del Signore, non ammette compromessi e chiede radicalità nell'accoglienza e nella vita vissuta, fino alla fine: "Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà". Quante volte pensiamo in questa ottica umana e poi restiamo profondamente delusi. L'amore umano è sempre soggetto a fragilità, a debolezze e a stanchezze. L'amore del Signore e per il Signore è in eterno. E Gesù ce lo ricorda con parole pesanti nel vangelo di oggi: "Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa". L'amore di Dio si concretizza con l'amore fatto di gesti semplici, anche di un bicchiere d'acqua, a chi ne ha bisogno. L'amore riempie, disseta, rigenera, ridà vita e speranza. E se l'amore è donato nel nome del Signore acquista un valore di eternità, che solo Dio potrà ricompensare nel modo adeguato.