L’origine di questa tradizione della celebrazione delle Messe Gregoriane (= 30 Messe consecutive in suffragio di un defunto) risale a san Gregorio Magno († 604). Nel IV libro dei Dialoghi, a lui attribuito, si narra di un monaco morto senza riconciliazione con la Chiesa dopo aver commesso un grave peccato contro la povertà. Dopo trenta giorni durante i quali era stata celebrata per lui una Messa quotidiana di suffragio l’anima di questo frate venne in sogno ad un confratello annunciando la sua liberazione dalle pene del purgatorio (cfr. Dialoghi IV, 55). Il racconto che si riporta nella tradizione è più di carattere illustrativo, esemplare, secondo un genere letterario assai diffuso nel medio evo. Esprime comunque una prassi che si è diffusa soprattutto verso l’anno mille e fu sempre percepita in primo luogo come preghiera di suffragio (cfr. J.A.Jungmann, Missarum Sollemnia, I, 111). Vengono oggi consigliate come una prassi lecita e suggerita da autentica fede e devozione, anche se non bisogna legare la salvezza all’automatismo, cioè alla semplice e materiale esecuzione delle trenta Messe consecutive. La salvezza delle anime risiede nella eterna misericordia di Dio. Le sante Messe gregoriane consistono in 30 celebrazioni eucaristiche fatte anche da più sacerdoti per 30 giorni di continuo. E’ chiaro che la celebrazione eucaristica dona il primo suffragio alle anime dei defunti, ma conservano una grazia inestimabile anche in chi loro che fanno celebrare le Sante Messe e che vivono in piena comunione con Dio e col prossimo. (vuoi celebrare le Messe Gregoriane a Messina? Visita il sito dell’Istituto Antoniano Cristo Rewww.cristore.it o scrivi una email a www.cristore.it)