• Commento al Vangelo di Domenica 31 Marzo alla luce degli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta.

    luisa piccarreta"Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita." Era morto andato via con somma ingratitudine volendo del Padre solo le sue cose. Ma decide di ritornare ed essere riammesso  in casa almeno come servo. Il Padre appena sa di questo suo desiderio, commosso gli corre incontro e quello è l' incontro con il Cristo Redentore. Poi chiede che gli venga messa la veste nuova della grazia, ed ecco il nuovo testamento, gli fa mettere l' anello al dito per restituirgli tutti i diritti di figlio, e i sandali ai piedi perchè doveva ancora camminare, non era ancora arrivato alla casa del Padre, nel Regno della Divina Volontà! La differenza tra il fare la Volontà di Dio e il vivere nella Volontà di Dio,  è la stessa differenza che passa tra chi cammina ancora tra mille pericoli, nel buio della notte e con tanta paura, cadendo e rialzandosi e chi invece è già nel Regno, nella Casa del Padre dove può vivere al sicuro, protetto da tutto e padrone di tutto. Il RITORNO del FIGLIOL PRODIGO alla CASA del PADRE, simboleggia il RITORNO della VOLONTÀ DELL' UOMO, nella VOLONTÀ di DIO. Perchè si viva di un solo Santo e Supremo Volere! Adamo e con lui la sua discendenza, sono quel figliol prodigo che se ne andò dalla Casa del Padre. E noi  possiamo dire di essere già a Casa? Siamo figli sì, ma ancora minorenni che non possono disporre ancora di tutti i beni ereditati! Dove deve culminare allora questo nostro ritorno? E cosa significa tornare a Casa, tornare nella Volontà di Dio? Dice Gesù nel Libro di Cielo: “Il vivere nel mio Volere sono Io stesso." (27.11.1917) Tornare a Casa, tornare nella Volontà di Dio, significa quindi tornare a vivere in Gesù, tornare a vivere nella Sua stessa vita! La nostra vita nella Sua Vita! Nella vita della Santissima Trinità! Cosa è per le Tre Divine Persone la loro sacrosanta Volontà? Essa è la loro VITA, la sostanza del loro Essere e della loro Felicità, è il loro Tutto! Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita. Quale profondità raggiungono ora a risentirle queste parole! La VOLONTÀ DIVINA e la VOLONTÀ UMANA devono vivere in una totale FUSIONE, così come  IN GESÙ, VERO DIO e VERO uomo, da non potersi distinguere l’una e l’altra, come una goccia d’acqua che si getta nel mare. Questo significa arrivare alla Casa Paterna già su questa terra! Gesù e Maria mai sono usciti da questa Casa. Adamo invece, nato dentro, per via del peccato originale, ne è uscito fuori e con lui tutta l' umanità. Il Dono della Divina Volontà è il dono supremo che viene annunciato negli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta, e che Dio vuole donare oggi all' umanità intera. Luisa Piccarreta, la figlia primogenita della Divina Volontà, è investita da Dio proprio di questa sublime missione APRIRE LA PORTE DI CASA perché in Casa altre creature  entrino. Padre nostro, venga il Tuo Regno come in Cielo così in terra! 

  • Dacci oggi il nostro pane, il pane della Divina Volontà! (dagli scritti di Luisa Piccareta)

    luisa piccaretaMi sono coperto di veli Eucaristici - troviamo in uno scritto del 1923 del Diario di Luisa Piccarreta - per non incutere timore e innalzare la creatura fino a Me, immedesimandola tanto in Me da formare una sola cosa con Me… il Mio Amore, dando in eccesso, istituiva il Sacramento Eucaristico, metteva fuori dalla Mia Divinità altre grazie a bene dell’uomo per renderlo degno di poterMi ricevere, fatte salve le giuste disposizioni da parte delle creature”. Ma c’è ancora un pane che Gesù intendeva chiedere al Padre con la supplica «dacci oggi il nostro pane quotidiano», spiega a Luisa in un brano del 1925, ed è il “pane del Divin Volere” per crescere nella Volontà del Padre e portarci a Lui come tanti, altrettanti Gesù, suoi fratelli minori. “La Divina Volontà è cibo… avendo stabilito l’Eterna Sapienza che anche l’anima avesse il cibo, le fu assegnato come cibo prelibato la Volontà Suprema…questo cibo aumenta il sangue divino per formare la crescita della Vita di Dio nell’anima… Il cibo della mia Divina Volontà si dà ad ogni istante e quante volte si vuole. Quanto più si prende più fortifica ed eleva l’anima alla somiglianza del suo Creatore”. Padre Nostro, dacci oggi il pane quotidiano della Tua  Volontà, come aria balsamica che porta la vita, la circolazione della Vita divina nella creatura. (Dal Diario di Luisa Piccarreta, 1923)

  • Luisa Piccarreta, la veggente della "Divina Volontà", figlia spirituale di Sant'Annibale, muore il 4 marzo 1947

    Luisa piccarretaLuisa Piccarreta. Dall’esilio alla Patria…, andata e ritorno! Luisa Piccarreta. Dall’esilio alla Patria…, andata e ritorno! Dopo essere vissuta sulla terra dell’esilio 81 anni, 10 mesi e 9 giorni, Luisa morì il martedì 4 Marzo 1947, verso le ore 6 del mattino, dopo 15 giorni di malattia, l’unica accertata in vita sua: una forte polmonite, con febbre alta. Morì alla fine della notte, a quella stessa ora in cui tutti i giorni il Sacerdote la richiamava dal suo stato di “morte” mediante l’ubbidienza. Scrive il suo Confessore: “Fenomeni straordinari in morte. Come si vede nella foto, il cadavere di Luisa sta col corpo seduto sul lettino, proprio come quando viveva, né fu possibile distenderlo con la forza di varie persone. Rimase in quella posizione, per cui si dovè costruire una cassa tutta speciale. Attenzione, straordinario... Tutto il corpo non subì la rigidità cadaverica che a tutti i corpi umani segue appena morti. Si poteva vedere in tutti i giorni che rimase esposta, alla vista di tutto il popolo di Corato (Ba) e di moltissimi forestieri, venuti appositamente a Corato per vedere e toccare con le proprie mani il caso unico e meraviglioso: poter, senza sforzo alcuno, muovere il capo in tuttii versi, alzare le braccia, piegarle, piegare le mani e tutte le dita. Si potevano alzare anche le palpebre ed osservare gli occhi lucidi e non velati. Luisa sembrava viva e che dormiva, mentre un convegno di medici, appositamente convocati, dichiarava, dopo attento esame del cadavere, che Luisa realmente era morta e che quindi si doveva pensare a una morte vera e non ad una morte apparente, come da tutti si immaginava. Si fu costretti, col consenso dell’Autorità Civile e del Medico Sanitario, a farla rimanere per 4, dico quattro giorni, sul suo lettino di morte, senza dare segno alcuno di corruzione, per soddisfare la folla che si accalcava, specie i forestieri, che si riversavano in casa anche con la violenza”. Luisa dice che era nata “a rovescia” e che perciò era giusto che la sua vita fosse “a rovescia”della vita delle altre creature; anche la sua morte fu “a rovescia”... Restò seduta, come era sempre vissuta, e seduta dovette essere portata al cimitero, in una bara speciale, di vetro, come una regina sul suo trono, vestita di bianco “come una Sposa per il suo Sposo”, con il “Fiat” sul petto...dal giorno della sua morte in tutto il mondo, nacque e si diffuse il movimento della Divina Volontà ( Chiedi lo SCAPOLARE di Sant’Antonio di Padova fatto dai bambini dell'Antoniano Cristo Re con il brevetto  – la preghiera di liberazione dal male - di tradizione antoniana. Clicca qui http://cristore.rcj.org/richiesta-scapolare e lo spediremo a casa tua) . Per ascoltare il video della preghiera di consacrazione dei bambini a Sant'Antonio clicca qui https://www.youtube.com/watch?v=KQLFqmIDqJQ ) 

  • Sant'Annibale e i legami con Luisa Piccarreta, e la Divina Volontà

    luisa piccaretaE' famoso in tutto il mondo, Sant'Annibale anche per i suoi stretti legami con la serva di Dio, Luisa Piccarreta, (il cui corpo riposa a Corato (Ba), la veggente che diede inizio alla devozione che oggi è un movimento diffuso in tutto il mondo chiamato della "Divina Volontà". Proprio per dare merito a questo stretto rapporto ci piace riportare qui un testo degli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta: Mi sentivo preoccupata per questi scritti sulla Divina Volontà ed il mio dolce Gesù, si è fatto vedere nel mio interno che teneva tutti i volumi scritti su di Essa e che prendeva uno per uno nelle sue mani, li guardava con tale tenerezza amorosa, come se stesse per scoppiargli il Cuore, e come li prendeva così se li metteva tutti ordinati nel suo Cuore Santissimo, io son rimasta meravigliata nel vederlo con quanto amore amava quegli scritti e con quanta gelosia se li chiudeva nel suo Cuore per custodirli, e Gesù, nel vedere la mia meraviglia, mi ha detto: “Figlia mia, se tu sapessi quanto amo questi scritti, essi mi costano più della stessa Creazione e Redenzione, quanto amore e lavoro ci ho messo in questi scritti, mi costano assai assai, c’è dentro tutto il valore della mia Volontà, sono la manifestazione del mio regno e la conferma che voglio il regno della mia Volontà Divina in mezzo alle creature. Il bene che faranno sarà grande, saranno come Soli che sorgeranno in mezzo alle tenebre fitte dell’umano volere, come vite che metteranno in fuga la morte alle povere creature, essi saranno il trionfo di tutte le opere mie, la narrazione più tenera, più convincente di come amai ed amo l’uomo. Perciò l’amo con tale gelosia che li custodirò nel mio Cuore Divino, né permetterò che neppure una parola vada perduta. Che cosa non ho messo in questi scritti? Tutto, grazia sovrabbondante, luce che illumina, riscalda, feconda, amore che ferisce, verità che conquistano, allettamenti che rapiscono, vite che porteranno la resurrezione del regno della mia Volontà. Perciò anche tu apprezzali e fanne quella stima che meritano e godi del bene che faranno.” (Vol XXXIII, 8 marzo 1928)