Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero? E gli disse: Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”, il rammarico del Maestro e l’elogio del samaritano, unico lebbroso che, tornato indietro “si prostrò…ai suoi piedi per ringraziarlo”, rivelano che “più le persone sono ritenute lontane da Dio e più…percepiscono i segni di Dio nella loro vita.” (Padre A. Maggi) È il messaggio di questa XXVIII domenica: la salvezza è dono per chi si fida della parola del Maestro: “Andate a presentarvi ai sacerdoti.”, risposta che avrebbe potuto generare, nei 10 lebbrosi, sconforto e delusione, perché Gesù “non li tocca…non pronuncia nessuna parola di guarigione, ma li invita solo…ad andare dai sacerdoti che avevano l’autorità di dichiararli guariti” (E. Bianchi), e questa fede viene ripagata, infatti “mentre essi andavano, furono purificati.” È la grazia concessa, quando riconosciamo che “la lebbra che realmente deturpa l'uomo e la società è il peccato; sono l'orgoglio e l'egoismo che generano nell'animo umano indifferenza, odio e violenza” (Benedetto XVI); ed allora che dobbiamo recarci dai ministri della Riconciliazione, Sacramento in cui facciamo esperienza “dell’abbraccio tenero di Dio, che vuole far sgorgare dalla nostra debolezza…fiumi d'acqua viva per noi e per gli altri.” (Carla Sprinzeles) È la grazia che nasce dalla fiducia nella “parola di Dio che non è incatenata ed è degna di fede”, perché Dio “non può rinnegare se stesso” (Paolo); esperienza vissuta da Naaman il Siro, che si immerse “nel Giordano sette volte…e il suo corpo…era purificato dalla sua lebbra.” (II Re) Il Signore, presente nella Parola e nell’Eucaristia, ci perdoni per le tante volte in cui non lo ringraziamo per tutti i benefici ricevuti, dimenticando che “la fede è la li¬bera risposta dell'uomo al cor¬teggiamento di Dio. Ed entra¬re in contatto con la madre di tutte le parole religiose: gra-zie.” (E. Ronchi), e ci aiuti a fare della nostra vita una Eucaristia vivente (Eucaristia = Ringraziamento). L’Umile Fanciulla di Nazareth, ci aiuti “a comprendere che tutto è dono di Dio…perché solo colui che sa ringraziare, sperimenta la pienezza della gioia.” (Papa Francesco) Amen. Santa domenica, Dio ci benedica.