“Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei…Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più.”, il volto misericordioso di Dio, rivelato nell’abbraccio del Padre al figlio “perduto e ritrovato”, si riflette nello sguardo e nella parola piena di speranza che il Signore rivolge all’adultera del Vangelo di quest’ultima domenica di quaresima. Il perdono offerto alla donna, che stava per essere lapidata, secondo la legge mosaica, “è un’arma potente, perché libera l’anima e rimuove la paura.” (N. Mandela), e ci ricorda che Dio che “aprì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti”, aprirà “anche nel deserto una strada” (Isaia) per dissetare la sete d’amore e di misericordia presente in tutti noi, che, come quella donna, siamo “adulteri davanti a Dio, traditori della sua fedeltà. E la sua esperienza rappresenta la volontà di Dio per ognuno di noi: non la nostra condanna, ma la nostra salvezza attraverso Gesù.” (Papa Francesco) Lasciamoci conquistare da Cristo, ed esclamando con Paolo: “Per Lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura…”, corriamo verso la Pasqua, mèta del cammino penitenziale, uniti dall’amore e consapevoli che contro i fratelli, non lanceremo pietre, “ma il fango sì, la maldicenza sì, la critica sì…non perché si detesta veramente il peccato commesso, ma perché si detesta il peccatore” (Padre R. Cantalamessa), dimenticando che, solo se ci lasciamo “perdonare da Dio, riconoscendosi oggetto della sua misericordia. Saremo disponibili a rimettere i debiti altrui perché prenderemo consapevolezza del debito enorme che è stato a noi condonato.” (San Giovanni Paolo II) Il Signore, presente nella Parola e nell’Eucaristia, ci doni la gioia del perdono quando i sensi di colpa per gli errori commessi sembrano “macigni”, e renda il nostro cuore docile alla sua voce per ascoltare la stessa parola di speranza rivolta alla donna del Vangelo: “Esci dal tuo passato. Tu non sei l'adultera di questa notte, ma la donna capace ancora di amare, di amare bene.” (E. Ronchi) Maria, mediatrice di grazia per ogni peccatore pentito, ci renda simili al Figlio per imparare da Lui “a non giudicare e a non condannare il prossimo...ad essere intransigenti con il peccato, a partire dal nostro, e indulgenti con le persone.” (Benedetto XVI) Amen. Santa domenica, Dio ci benedica.